“Lo sport? Una bellissima scuola di vita”: intervista a Mauro Carta, di Alessio Madeddu

Intervista all’ allenatore dell’ “Arbus Calcio” Mauro Carta a cura del nostro Alessio Madeddu: forte di una  grande passione per il calcio, Carta ha giocato sin dall’età di 15 anni in diverse squadre, per poi cominciare la sua carriera di allenatore conseguendo importanti risultati in diversi campionati.

Il calcio è uno sport di squadra: quanto è importante insegnare a rispettare le regole, a collaborare gli uni con gli altri e avere rispetto per i compagni di squadra e gli avversari?

Le regole nello sport sono alla base di tutto e devono essere rispettate sia dai giocatori che dagli allenatori: in questo senso io esigo molta disciplina. È importante che ciò avvenga senza che esistano competizioni o manie di protagonismo: devono invece prevalere collaborazione, compattezza di squadra e il sentimento d’aiuto e sostegno reciproco. Inoltre, nessuno deve essere messo in disparte.

Sia nel calcio a livello amatoriale che in quello nazionale possono succedere episodi di razzismo e violenza. Cosa si potrebbe fare, secondo lei, per contrastarli?

Penso che, dopo gli episodi avvenuti anche di recente nel panorama calcistico nazionale, sarebbe necessario e giusto- quando simili comportamenti hanno luogo- chiudere la partita. Invece si è troppo buoni. Sono convinto che si tratti di tendenze da combattere con regole severe. A livello amatoriale, fortunatamente non mi è mai successo di assistere a episodi di razzismo.

Gli allenatori hanno un ruolo importante nell’ insegnare il rispetto e il “gioco pulito”. Ma quanto può essere difficile insegnarle a ragazzi e bambini, magari figli di persone eccessivamente concentrate sul risultato e che utilizzano una dialettica violenta?

Purtroppo, nonostante ci siano tanti genitori rispettosi, esistono anche i genitori molto pesanti in atteggiamenti e commenti negativi, che rappresentano un disturbo per il Mister. Per quanto riguarda l’“Arbus Calcio”, le famiglie sono molto tranquille e rispettano il ruolo del mister. È importante, perché è il Mister a dover dare l’ esempio.

 

Lo sport può rappresentare una scuola di vita?

Certo, perché toglie i ragazzi dalla strada, insegna delle strade che valgono non solo in ambito sportivo, ma anche come linea guida per la vita. Credo che si tratti di una bellissima scuola di vita.

Autore dell'articolo: Redazione