“Più giochi, più perdi: vinci solo quando smetti”. Un convegno a cura di “Angeli nel Cuore”

Ludopatia: un disturbo ancora non del tutto compreso. È quanto è emerso nel corso dell’ultimo appuntamento, organizzato dall’associazione “Angeli nel cuore” in sinergia con l’Assessorato alle Politiche Sociali, sul tema del gioco d’azzardo patologico. Grande partecipazione di pubblico da tutto il circondario per l’evento, dal titolo “Più giochi, più perdi: vinci solo quando smetti”. Presenti all’iniziativa anche i professionisti dell’equipe multidisciplinare del “Serd” per la ludopatia, che hanno saputo illustrare con competenza e semplicità i diversi contesti in cui nasce e si sviluppa questo disturbo, sul quale ancora gravano purtroppo tanti pregiudizi.

 

 

Secondo le statistiche, gli uomini giocherebbero più delle donne; e anche se la differenza si sta assottigliando sempre di più, permangono alcune differenze: mentre i primi tendono a utilizzare di più le slot machine, le seconde giocano con i biglietti del “superenalotto” o con i “gratta e vinci”. Allo stesso modo, è molto più complesso rendersi conto che un famigliare possa essere affetto da una dipendenza di questo tipo, che molto spesso si associa tra l’altro ad altre dipendenze: l’abuso di alcool o la tossicodipendenza, ad esempio. Nel corso del convegno si è messo inoltre in luce come la ludopatia possa condurre chi ne soffre a un senso d’isolamento e profondo disagio, e persino- nei casi più gravi- al suicidio.

Per questo isolare un giocatore non è la cosa giusta: occorre piuttosto convincerlo a parlare con un professionista e talvolta potrebbe essere d’aiuto che anche i famigliari del ludopatico intraprendano un percorso di sostegno psicologico. L’equipe ha comunque sottolineato che i percorsi curativi, che possono essere a breve o lungo termine, possono curare e guarire i ludopatici. Chi soffre di questo disturbo ha infatti diritto a una vita dignitosa sotto tutti i punti di vista.  La Presidente degli “Angeli”, Adele Frau, ha ribadito la disponibilità totale dell’associazione ad aiutare e accompagnare i giocatori d’azzardo patologico e i loro famigliari nei centri per essere curati.

Elena Cecchetto

Autore dell'articolo: Redazione