Per la rubrica “Voce alle Associazioni”, diamo spazio all’Avis di Arbus con un’intervista a cura di Natalina Concas: buona lettura!
Quand’è nata l’Avis ad Arbus?
La sezione fu fondata nel febbraio del 1961 dal socio Salvatore Piredda, già da tempo donatore di sangue. Sentiva la necessità, più simile a un dovere morale, di adoperarsi per la sensibilizzazione della popolazione adulta di Arbus alla cultura della donazione di sangue. Piredda convinse una decina di donatori della necessità di costituire anche in paese una sezione AVIS e in questo modo ottenere, per i potenziali donatori, la possibilità di donare in loco: si sarebbero così evitati i lunghi viaggi a Cagliari. La sezione arburese dell’ A.V.I.S è tuttora una realtà attiva e in continua crescita nel nostro paese.
Quanti sono mediamente i donatori ogni anno?
Il numero dei donatori in questi ultimi anni è aumentato costantemente. L’attività di sensibilizzazione, portata avanti con l’aiuto dai giovani del direttivo, ha dato i suoi frutti: tant’è che il numero dei nuovi iscritti ha coperto abbondantemente quello dei soci che, per motivi diversi, hanno dovuto lasciare. Quest’anno i soci che hanno donato il sangue sono stati 240. Le donazioni sono aumentate costantemente e nel 2019 hanno raggiunto una cifra importante: ben 476. Un ottimo risultato per il quale dobbiamo ringraziare il lavoro e l’impegno del gruppo dirigente, ma soprattutto la generosità degli arburesi: a loro va il nostro GRAZIE e un invito a perseverare in questo gesto d’amore verso il prossimo, magari portando un amico a donare.
Quali sono le iniziative portate avanti negli anni dall’Avis ad Arbus?
Abbiamo cercato di creare delle collaborazioni che potessero pubblicizzare la donazione; in particolare attraverso sinergie di vario tipo con le associazioni. Abbiamo collaborato per questo con l’associazione “CAT Arbus”, che si occupa dell’organizzazione della undicesima edizione della tradizionale Caccia al Tesoro. Un’altra collaborazione è stata quella con le associazioni di atletica, attraverso l’indizione di concorsi nelle scuole primarie e superiori. I disegni dei bambini delle elementari sono stati utilizzati per i manifesti, al fine di sensibilizzare e invitare i cittadini alla donazione e per ricordare il giorno dei prelievi.
Quanto è importante donare il sangue?
Il sangue è un importantissimo tessuto non riproducibile in laboratorio, che può salvare la vita di molte persone. I progressi in campo medico-chirurgico, il lento ma continuo incremento demografico derivante anche dai fenomeni migratori, l’aumento dell’età media della popolazione, il problema talassemia: si tratta di fattori che hanno determinato anche nella nostra zona una crescita progressiva del fabbisogno di sangue. Sebbene la nostra area sia una delle più attive e nonostante gli ottimi risultati raggiunti dalle AVIS comunali del Medio Campidano e dagli arburesi in particolare (con oltre 450 donazioni nel 2019), la quantità di sangue raccolta potrebbe non essere più sufficiente. Se a ciò si aggiunge il fatto che ogni anno, per raggiunti limiti di età, molti associati non possono più donare, è ancor più necessario che si doni al posto loro. Per questo rivolgiamo un caloroso INVITO ai giovani perchè dedichino un po’ del loro tempo alla donazione del sangue.
Quali difficoltà avete incontrato nel corso degli anni nel fare volontariato e quali difficoltà incontrate tuttora?
Numerosi bisogni della società trovano oggi una risposta adeguata grazie all’impegno civile e alla buona volontà delle persone, in particolare dei giovani. Per questo è necessario sensibilizzarli e motivarli vincendo le loro paure e la loro indifferenza. Queste sono le difficoltà maggiori , oltre a quelle logistiche degli ultimi anni. Non dimentichiamo poi che soprattutto le generazioni più giovani devono essere sensibilizzate al problema della solidarietà e del volontariato.
L’impegno del direttivo per il prossimo futuro sarà quello di iniziare l’opera di sensibilizzazione già dalle scuole primarie, spiegando ai ragazzi che donare il sangue è un gesto concreto di solidarietà. Donare significa letteralmente regalare una parte di sè a qualcuno che sta soffrendo, qualcuno che ne ha un reale ed urgente bisogno; significa preoccuparsi ed agire per il bene della comunità e per la salvaguardia della vita. Quindi donare il sangue è innanzitutto un dovere civico. Ricordiamo poi che la sua disponibilità è infatti un patrimonio comune, al quale ognuno di noi può attingere in caso di necessità e in ogni momento.
Quali caratteristiche deve avere un donatore?
- Età Compresa tra i 18 ed i 60 anni per la prima donazione.
- Peso Non inferiore a 50 kg
- Stato di salute buono
- Non aver assunto alcun farmaco nell’ultima settimana
- Non avere MAI avuto Epatite C
- Non essere stati sottoposti ad interventi
- Non aver soggiornato nel Regno Unito per più di 6 mesi (nel totale dei soggiorni) dal 1980 al 1996 e non essere stati trasfusi nel Regno Unito
- Non aver avuto parti negli ultimi 12 mesi
- Non aver fatto tatuaggi, né agopuntura, né fori ai lobi, né piercing vari negli ultimi 4 mesi
L’elenco completo dei criteri di sospensione è contenuto nell’allegato III del Decreto del Ministero della Salute del 2 novembre 2015 sulle “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”. Perché l’obiettivo primario e fondamentale è la SICUREZZA.
L’attività di AVIS è finalizzata a promuovere una donazione “sicura” del sangue e a rispondere efficacemente alle esigenze dei bisogni mirati e programmati dei Servizi Trasfusionali. L’AVIS annovera tra le proprie file solo donatori periodici cioè donatori che ad intervalli regolari si recano presso le strutture trasfusionali per donare il loro sangue.
Dove si svolgono i prelievi? E perché?
Ancora ci serviamo dell’ autoemoteca. Per la nostra associazione è finalmente finito il “ purgatorio”, in quanto da alcuni mesi ci sono stati assegnati dei locali nella “Casa della Salute”. Anche se la nuova sede ci consente di organizzare il lavoro al meglio e ha risolto gran parte dei nostri problemi, tuttavia non gli ha risolti tutti. Si tratta ad ogni modo di un servizio molto importante per i donatori, che coinvolge anche l’intera popolazione di Arbus priva attualmente del servizio ambulatoriale per i prelievi. Nonostante sia disponibile nella Casa della Salute una sala prelievi inutilizzata, questa sala- se riutilizzata- fornirebbe un servizio importante per i donatori e annullerebbe anche i disagi degli anziani costretti per le analisi del sangue a recarsi nei centri vicini.
Natalina Concas