Oltre all’importanza del riciclo, del riuso e del rispetto dell’ambiente la protagonista, come in tutte le iniziative di Angeli nel Cuore è stata la Solidarietà. Solo lei, infatti, può farci sentire responsabili della nostra vita come della vita degli altri e ci dà la forza di prestare aiuto e stare vicino a chi soffre e a chi è solo. Vivere il volontariato fino in fondo, con amore, collaborando con diverse realtà e associazioni perché è soltanto uniti e insieme che ci si riesce a far del bene al prossimo: l’opera umana più bella.Adele Frau, presidente
Ciak, motore, si gira! Nonostante le difficoltà, i dubbi e le preoccupazioni dell’edizione più tribolata di sempre, anche quest’anno “La Solidarietà nel prêt à porter” ha avuto i suoi vincitori. Non è stato facile scegliere tra i tanti, creativi e coloratissimi abiti realizzati con materiali di riciclo che avete disegnato, cucito e indossato, per la primissima volta, davanti a uno schermo. Non lo è stato neppure scegliere di rinunciare: alle luci, agli applausi, alla folla dell’anfiteatro che ormai da otto anni accoglie la sfilata; a un sostegno fatto anche di abbracci, saluti, strette di mano, sguardi pieni di emozione. Ma l’abbiamo fatto in forza del fatto che, qualunque fosse il modo, “La Solidarietà nel prêt à porter” si sarebbe svolta comunque, anche se in una chiave del tutto inedita.
Vi abbiamo chiesto, quindi, di dare sfogo alla vostra fantasia, mettere mano ad ago e filo, realizzare un video della vostra sfilata e proporcelo. E l’avete fatto, proponendoci tovaglie, buste della spesa, reti, persino pietre d’ossidiana: materiale rielaborati affinchè fossero irriconoscibili e dotati di vita nuova.
Bando alle ciance, quindi! Ecco a voi i nomi, già annunciati ieri nel corso della diretta su “Radio Sky of Angels”, dei vincitori della nona edizione de “La Solidarietà nel prêt à porter”:
-Abito di riciclo più originale: Associazione Arte e Cultura di Marrubiu
Location: Museo Is Bangius (Marrubiu)
L’abito da sposa presentato dall’associazione è un lungo vestito bianco dalle forme ampie e voluminose, cinto in vinta da un nastro in tinta: frutto dell’ assemblamento di tessuti provenienti da ben tre abiti da sposa degli anni ’70, è arricchito da maniche leggermente a sbuffo e da una scollatura verticale che allunga la figura regalando armonia alla silhouette. Completano il look cappello e bouquet, realizzati con lo stesso materiale del vestito.
-Miss Riciclo 2020 Emilia Pusceddu di Arbus
Location: Montevecchio (Guspini- Arbus)
La creazione indossata in foto da Emilia, bellissima e sorridente, si chiama “Jeans sensual”: corpetto e gonna sono sui toni dell’azzurro. Entrambi sono stati cuciti dalle sarte provette di “Angeli nel Cuore” con frammenti di vecchi jeans, tessuto per tende e vecchie cerniere.
-Miglior modella abito usato: Luna Pianu di Uras
Location: Museo Is Bangius (Marrubiu)
Luna ha indossato un completo composto da pantalone svasato sui toni del beige e camicia semi trasparente a mezze maniche: semplice, elegante ma d’effetto. Un look ispirato alla stilista Coco Chanel, che propose per la prima volta l’uso dei pantaloni femminili lanciando un’ideale di eleganza e femminilità associate a comodità e funzionalità.
Premio per la location più suggestiva dell’abito di riciclo: Sharon Dessì, di Guspini
Location: Piscinas (Arbus)
L’abito di Sharon, dal nome “Corallo”, è costituito da un corpetto multicolore realizzato con una busta della spesa in Pvc e da una gonna leggermente irregolare, ricavata dal tessuto di alcune tovaglie da ristorante, quindi arricchita con gli strass e le pietre di vecchie collane.
Premio Location più suggestiva per l’abito usato: Manuela Floris
Location: Scivu (Arbus)