I Saluti del Direttore

Repetita Iuvant…

Care lettrici e cari lettori,

un cordiale saluto vi giunga dal nuovo direttore di questo giornale.

Mi chiamo Roberto Leinardi, sono da circa 10 anni più in là del “mezzo del cammin di nostra vita” e mi approccio per la prima volta ad una esperienza come questa, cioè la direzione di un giornale. Ho maturato esperienza radiofonica e poi giornalistica, già dalla tenera età di 13 anni presso la radio parrocchiale (Radio San Pietro) del mio paese natio, Carloforte, dalla quale ho appreso la passione per l’ascolto delle persone (sembrerebbe paradossale uno che fa radio che ascolta invece di farsi ascoltare) per capire quali sono i gusti delle persone, per cercare di capire come va il mondo e soprattutto per cercare di capire cosa la gente (e io in primis) non capisce, in modo da trovare una risposta.

Mi direte che devo cercare la verità, non una risposta. Vero, le cose spesso sono di pari passo ma non sempre coincidono, la risposta è lì, può essere oggettiva, soggettiva, può essere finta, inventata di sana pianta, ma di certo c’è, anche un NO è una risposta, di sicuro non è la migliore, non la più esaustiva, ma di fatto lo è. La verità invece? “Quid est veritas?” Che cos’è la verità? Nemmeno in tribunale c’è la verità, perché anche quella è una verità processuale. E quindi la verità non esiste? Diciamo che i fatti sono spesso analizzati con la lente del nostro vissuto, per estensione potremmo usare il paradosso del Menone di Platone “Conoscere, in fondo, è riconoscere”. Avete mai provato a raccontare lo stesso fatto accaduto nello stesso istante, a due o più di voi? Ci sono delle evidenti diversità, anzi spesso negli interrogatori delle Forze dell’Ordine proprio queste divergenze vengono usate per capire quanto siano veritiere le testimonianze. Cioè ognuno di loro dice la verità (o forse no, ma questo è un altro discorso), anzi una sua verità, perché è filtrata dalle esperienze personali di ciascuno di noi. Quindi non esiste la verita? È palese che se chiedessimo di che colore sia il nostro tricolore, sapremmo riconoscere il verde, il bianco e il rosso, potremmo stare a disquisire sulle tonalità di questi colori ma non sarebbero di certo nero, blu e giallo. Per i fatti la cosa si complica un pochino, tant’è che anche a noi giornalisti non è richiesta la verità, non perché dobbiamo diventare bugiardi patentati, ma perché per quello appena esplicitato qua sopra la Carta dei doveri del giornalista del 1993 chiede “il rispetto della verità sostanziale dei fatti”. E ma allora vale tutto? Ovviamente no, perché va bene avere sensibilità differenti, ma il fatto dev’essere quello, non può essere inventato, la differenza la fa come lo si racconta e quello che si vuole evidenziare, ma il fatto deve rimanere tale. Ed è per questo che poi esistono tante testate giornalistiche, che se si dovessero raccontare solo i fatti, abbiamo già capito che forse non basterebbero giornali tanti quante le dita di due mani, se poi ci mettiamo dentro i vari punti di vista di chi racconta, quindi quelle politiche, quelle sportive, quelle edite da cooperative, i numeri salgono. Ma questo va bene perché per i lettori è un arricchimento, dà una pluralità di voci che servono poi a formare lo spirito critico del fruitore in modo da riuscire a capire la “verità sostanziale dei fatti”. Questo piccolo giornale cercheremo di farlo crescere, lasciando da parte la cronaca, non perché non sia interessante, quanto perché è molto veloce e siamo già circondati di dispositivi che ci aggiornano in un battibaleno delle ultime novità. Quello che cercheremo di fare nelle pagine di questo giornale sarà di approfondire le notizie o i fatti del mondo che sembrano difficili da comprendere o troppo lunghi da spiegare in una breaking news. Cercheremo di dare un servizio ai lettori, anche sollecitati da voi con le vostre domande, per comprendere al meglio la realtà che ci circonda. Saremo esaustivi? Speriamo, di sicuro ci proveremo. Saremo di parte? No di certo, non sapremmo per quale parteggiare, anche perché poi come tutte le mode passano e con essa la credibilità, che noi invece vogliamo continuare a coltivare e costruire per voi e con voi. Potrete trovare anche delle argomentazioni alle notizie, ma in caso non vi verranno mai spacciate come verità, sia per quello scritto sopra, sia perché onestà intellettuale vuole che si espliciti quando si parla per pensiero personale o se si sta esponendo una fatto. Di sicuro cercheremo sempre di mettere passione e competenza in quello che faremo, la stessa che vogliamo trovare in tutte quelle persone che fanno o hanno un’attività, perché è davvero gratificante trovare persone competenti del loro mestiere, soprattutto in un’epoca dove è facile passare da ministro dell’economia ad allenatore di pallone nello spazio di un post. Le competenze si assumono con anni di studi e pratica e quando non si è fatto questo percorso bisognerebbe chiedere a chi è più esperto di noi. Ed è quello che alla fine faremo noi, andare alle fonti delle cose per capire meglio noi e poterlo spiegare e/o condividere a chi avrà la pazienza di seguirci e leggerci. Dare un altro punto di vista o appunto di lettura, senza voler diventare bacchettoni, anzi possibilmente stare leggeri come una piuma, ma che con la sua punta lasci il segno, quasi un’emozione, perché questo siamo e questo vogliamo fare, informarvi ma sempre in punta di piuma.

A presto

Roberto

Autore dell'articolo: Direttore